MILLE MOTIVI PER CHIEDERE UN VIDEO

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“Ma è proprio necessario usare un video per fare pubblicità alla mia azienda? Non posso continuare a cavarmela come ho sempre fatto fino ad ora?”

Sicuramente vi starete ponendo questi due quesiti … e non possiamo darvi torto!

Dopo tutto, sono proprio le risposte alle domande che ci poniamo a permetterci di prendere le giuste scelte e fare passi avanti verso i nostri obbiettivi.

Che al giorno d’oggi il video sia ormai diventato fondamentale nel mondo del marketing non può più essere messo in discussione, basta soltanto aprire gli occhi e osservare il mondo attorno a noi.

I video infatti sono ovunque: nella vita privata, nei social network, persino nelle pubblicità trasmesse a ciclo continuo dentro ai negozi. Ne vediamo esempio eclatante attraverso l’evoluzione del suo utilizzo all’interno di un settore con cui apparentemente avrebbe ben poco a che spartire: il mondo della musica.

In effetti, da quando esiste l’uomo, c’è sempre stata una voglia quasi simile al bisogno di essere allietati dall’armonia del canto e dalla pienezza degli strumenti, senza che a questo seguisse necessariamente un accompagnamento dell’immagine.

Certo si potrebbe affermare che nessuno abbia mai avuto bisogno di un video della sinfonia numero otto di Beethoven, de Le quattro stagioni di Vivaldi o della sterminata produzione di Mozart per apprezzarle. Lo stesso si può dire per le voci di un Bruce Springsteen, di uno Zucchero o di una Celine Dione che necessitano soltanto di un buon impianto stereo per ottenere successo.

Eppure, proprio da un settore che di fatto non aveva alcun bisogno dell’accompagnamento video, è venuta una delle massime espressioni di come questo media possa aumentare a dismisura la popolarità degli stessi interpreti.

Infatti oltre alle esibizioni dal vivo trasmesse in televisione, da sempre caratterizzate da messe in scena roboanti e da coreografie sensazionali (basti pensare al pionieristico Elvis Presley fino alla contemporanea Lady Gaga), i più moderni e lungimiranti tra i cantanti hanno saputo sfruttare il video musicale per ottenere attenzione e visibilità ben oltre la media.

Un classico e gigantesco esempio è stato Michael Jackson, che con i suoi lunghissimi Smooth Criminal e The way you make me feel si è quasi lanciato nel mondo del cortometraggio, conferendo alle sue meravigliose canzoni un apparato visivo più degno di velleità cinematografiche che di un “semplice” accompagnamento musicale.

Recentemente si è visto anche in Italia come video musicali realizzati brillantemente possano portare al successo anche canzoni “senza pretese”: un esempio evidente è Fabio Rovazzi.

Questi, nato come videomaker, ha costruito la sua intera carriera canora sulla realizzazione di video eclatanti e spettacolari, con ospiti di grido (Diletta Leotta, Albano, Eros Ramazzotti, ecc …) che fornissero un traino ai suoi tormentoni. Questo schema, aldilà di capacità canore non certo degne di Andrea Bocelli o di una scrittura alla Ed Sheeran, lo ha portato al trionfo in patria.

Un’altra strategia, che alla musica unisce persino la sponsorizzazione palese e diretta di un prodotto commerciale è invece Mille di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti.

L’improbabile trio si è imposto nell’estate appena trascorsa con una canzone che di fatto si è rivelata un fiero product placement della Coca Cola, la quale ha calcato l’onda utilizzandola come soundtrack in alcuni commercial trasmessi in televisione sulle reti ammiraglie.

Una tale esibita pubblicità ha attirato persino la furia del Codacons che ha aperto un’inchiesta, gonfiando ulteriormente la popolarità del singolo, che in poco più di tre mesi ha ottenuto quattro dischi di platino e ad oggi supera 67 milioni di visualizzazioni.

Considerando il riscontro economico che i tre artisti hanno sicuramente ottenuto tra le vendite e i diritti per lo sfruttamento della canzone nei commercial, si potrebbe dire parafrasando Enrico IV di Francia: “Mille val bene una denunzia”.

Questi esempi dimostrano una cosa incontrovertibile: il video giusto aiuta esordienti a raggiungere popolarità, diffusione e successo, mentre gli affermati possono intensificare la loro presenza e raggiungere addirittura traguardi mai sfiorati prima. Perché questo si limiterebbe al mondo canoro e non potrebbe invece giovare in ugual misura alla vostra azienda?

Dato che ormai avrete capito come ci siano “mille” motivi per realizzare un video pubblicitario, Playstop Video è a vostra disposizione per realizzarlo con la professionalità, l’abilità e l’intraprendenza necessaria per far compiere ai vostri progetti i salti di qualità che si meritano.

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Paolo: info@playstopvideo.it

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